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mer 16.12 2015 – sab 19.12 2015

Ritter, Dene, Voss

Dove

Arena del Sole
Via Indipendenza 44, 40121 Bologna

Quando

mercoledì 16 dicembre 2015 – sabato 19 dicembre 2015

Quanto

€ 15-8 + dp

Lo spettacolo di Thomas Bernhard diretto da Pietro Babina con Francesca Mazza, Renata Palminiello, Leonardo Capuano.

 “Il mio approccio a Bernhard non è segnato dal riuscire a darne una corretta interpretazione, non mi interessa affrontarlo in modo critico, analitico, cercando di restituirne tutte le allusioni filosofiche, i rimandi colti, i riferimenti a una cultura prettamente austriaca, sviscerare i perché dell’ossessiva scrittura bernhardiana né tantomeno i risvolti psicoanalitici e politici riscontrabili in essa. Tutto questo, ovviamente, va conosciuto e saputo, ma va anche dimenticato per lasciare spazio a una lettura meno culturale e più artistica, libera da tutto il parlare e l’interpretare che si è fatto attorno a questo autore.
Ciò che sempre mi interessa di un testo è l’individuazione di un nucleo e di una metafisica universale al suo interno. Bernhard ha appunto bisogno di essere emancipato da una lettura colta, da esperti. Questa attitudine, che ha costituito per lungo tempo una necessaria prassi atta a consacrare il genio bernhardiano e la sua letteratura, ad oggi invece ne costituisce a mio parere un limite, relegandolo nella storia, mentre questo autore è pronto a entrare nella classicità. Per questo è necessario che la sua opera divenga strumento teatrale delle infinite possibilità e necessità interpretative, divenga come tutti i grandi autori che lo hanno preceduto libero dalla filologia.
Ritter Dene Voss è per me un testo sul Terrore come struttura fondante della nostra esistenza. È questo il demone che lega i tre atti e i tre personaggi, un Terrore che assurge a sentimento metafisico, quel Terrore costitutivo della natura umana, che continuamente esercitiamo e che subiamo come rimando speculare delle nostre azioni, come eco ereditaria da cui è impossibile emanciparsi. Il Terrore dell’esistere e del cercare di comprendere questo stesso mistero attraverso gli altri usando le parole, che nel ripetersi si trasformano in sonorità criptiche, folli, confuse, anche ridicole ma irrinunciabili, suddivise in piccoli nuclei musicali ripetitivi in micro-polifonie che producono nel loro insieme lo sconcerto, il suono dell’esistere in sé.”
Pietro Babina
giovedi e venerdì ore 20.30
sabato 20.00
domenica ore 16.30

Scritto da Salvatore Papa