Locali longevi come il Cocoricò penso ce ne siano pochi al mondo e forse sono principalmente tutti in Italia. Una cosa di cui andare fieri, ma forse denota anche l’incapacità (italiana) di saper voltare pagina e creare luoghi di divertimento nuovi. Tutto ciò in una zona come quella della riviera romagnola che era un distretto economico dell’intrattenimento, quasi come Ibiza, ma che poi ha visto svanire il tutto, come quando ti svegli da un grande sogno. Il Cocco è un pezzo della storia dell’intrattenimento italiano sia per la sua architettura che per le storie di quello che vi è accaduto dentro e intorno – noi lo abbiamo raccontato alla Biennale di Architettura due anni fa – e magari in altri paesi sarebbe tutelato e non additato come luogo di solo eccesso, trasgressione ed evasione (che poi l’evasione è una parte irrinunciabile della vita, da sempre).

Oggi si riapre dopo 4 mesi di chiusura i cui motivi meriterebbero indagini approfondite e non righe di luoghi comuni o di ipocrisie.
Il nostro auspicio, nel motto #divertirsiègiusto, è che il Cocco continui a segnare la storia dell’intrattenimento italiano, senza il ripetersi però delle brutte storie dei tempi recenti, e a far divertire migliaia di giovani che con il passaparola mitizzeranno ancora di più questo luogo.

PROGRAMMA DI STASERA:

Piramide
Apollonia
Ben UFO
Mattia Trani

Titilla
Apollonia
(Special early set)
Luca Ballerini