Come il milionario incontrato da Charlot in Luci della città, Mr. Puntila è un ricco possidente assai diverso quando è sobrio e quando è in preda all’alcol. Nel primo caso è un arcigno e tirannico capo, che sfrutta i suoi dipendenti e che vuol far sposare la figlia a un diplomatico in cerca solo di dote; quando invece è ubriaco è un uomo giusto ed equo che vorrebbe dare la giovane in moglie al suo servo Matti, al quale tocca tra l’altro disfare i guai e le immancabili promesse fatte dal suo padrone tra una bevuta e l’altra.
Scritta nel 1940 durante l’esilio in Finlandia, dove è ambientata, questa è tra le più esilaranti ma anche tra le meno rappresentate fra le commedie di Bertolt Brecht, che qui rivede in chiave comica il mito del Dr Jekyill e Mr Hide nascondendo dietro le risate un’amara allegoria del capitalismo moderno e della schizofrenia della società, in cui tutto è concesso ma nessuno è libero.
Ferdinando Bruni, affiancato da Francesco Frongia, torna a Brecht sei anni dopo L’anima buona del Sezuan con Mariangela Melato, per dirigere una commedia – di cui è anche il protagonista – sull’antagonismo di classe e sulla compresenza di bene e male nell’animo umano.
Scritto da Francesca Ledda