Tuffarsi, accompagnato dal caldo e dal sole estivo, è solitamente un verbo che porta con sé desiderio di rilassatezza e di splash marino. In inverno invece è legato ad una sensazione mista di ansia, paura e delirio, quando ti tocca perderti nei gomitoli di strade cittadine, tra luci ad intermittenza e regali. Quegli stessi gomitoli che descriveva e in cui si districava Ungaretti – “Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade” -, diventano indagine artistica della città, nella contaminazione collettiva organizzata dal “salotto itinerante” di Sinestetica. Giovani artisti, fotografi, scultori, musicisti e disegnatori, raccontano con le loro opere, il rapporto con vita e paesaggi urbani, cercando di districarsi tra i vicoli dell’anonimato ed arrivare al centro del foro artistico. Prima di sprofondare nei divani, tra torroni e bucce di mandarino per la tombola, fateci un tuffo.