Dubstep, grime, techno, UK funky, electronica: il fiume della nuova musica nata a Londra (e non solo) negli ultimi 15 anni è passato, in un modo o l’altro, da quella diga di Ben UFO. In qualità di dj non produttore, apprezzabile rarità nella scena odierna, o nelle vesti di anfitrione dell’Hessle Audio show su Rinse FM (appuntamento cardine come, diciamo, un Beats in Space di Tim Sweeney a NY), Ben e compagni di label sono da anni un riferimento fondamentale su tutto ciò che è new music. Io per esempio ho avuto la fortuna di stringere la mano al mio omonimo Pariah a una serata FWD di Ben UFO al Plastic People. Aneddoti a parte, non sorprende quindi che i dj set di Ben siano curati alla perfezione, col gusto di chi può in ogni momento estrarre dalla valigetta il floor killer non ancora in circolazione o quel vecchio anthem che infiamma la pista. La storia di Lena Willikens, sebbene più recente, ha qualche elemento in comune con Ben Ufo. I dj set eterogenei che spaziano dalla ghost house alla disco malinconica, i podcast show per Radio Cómeme (etichetta di Matias Aguayo che la vede spesso in scaletta ai propri showcase) e quell’attitudine a contaminare generi e suoni in un mix imprevedibile. Serata per veri ed eclettici cultori.