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gio 28.01 2016 – dom 31.01 2016

Apache_una linea. Stagione III

Dove

Teatro Litta - Manifatture teatrali
Corso Magenta 24, 20121 Milano

Quando

giovedì 28 gennaio 2016 – domenica 31 gennaio 2016

Quanto

€ 10/8, abbonamento € 40

Da gennaio a giugno è tempo di aprire le porte all’innovazione e seguire APACHE, la stagione del Teatro Litta dove trovano spazio nuove forme di sperimentazione teatrale.
Più che una stagione, APACHE è una presa di posizione, la scelta di dare spazio alle nuove espressioni artistiche che si scontrano con la difficoltà d’ingresso nei circuiti tradizionali.
Performance, nuovi linguaggi e contaminazione sono le parole chiave con cui sono attentamente selezionati gli spettacoli in programma.
Cosa non potete assolutamente perdere? Scegliere tra i sei spettacoli proposti è difficilissimo. Non troverete nessun nome famoso cui appigliarvi, né tra gli attori né tra i registi o le compagnie. Spesso persino i drammaturghi e i testi di partenza sono poco conosciuti. Anche solo per la voglia di scoprire cosa si muove nell’underground del teatro sperimentale vale la pena fare un salto. Fatevi guidare dall’istinto e, nel dubbio… abbonatevi e godeteveli tutti e sei!
Ad ogni modo ecco alcuni degli appuntamenti cui noi sicuramente non mancheremo.
Iniziamo in bellezza con lo spettacolo di Idiot Savant/Ludwig Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler, in scena dal 28 al 31 gennaio. Una riflessione sul confine tra arte contemporanea e truffa – per non dire, in alcuni casi, fuffa – dai toni dissacranti e provocatori.
Dall’11 al 14 febbraio arriva a Milano il Collettivo SCH condotto da Dante Antonelli, con lo spettacolo FÄK FEK FIK – le tre giovani vincitore del Roma Fringe Festival e tratto da un testo dall’enfant terrible della drammaturgia Werner Schwab.
Novità di quest’anno è l’apertura ai circuiti internazionali con la coproduzione del lavoro di due compagnie provenienti da Austria e Tunisia.
Si comincia con Mouvma! (dal 17 al 20 marzo) che in dialetto tunisino significa “muoviti!” e che vede in scena tre giovani performers del collettivo Corps Citoyen in una rappresentazione della primavera araba del 2011. Dalle strade di Tunisi ai tweet e alla carta stampata, le idee di cambiamento approdano in teatro per rispondere a una domanda silenziosa: qual è la vita che non ha bisogno di essere cambiata?
Un altro sguardo sulla società contemporanea, questa volta dall’Austria, nel nuovo progetto dei notfoundyet duo poliedrico che mescola differenti discipline. The Bolaño Project (in scena dal 19 al 22 maggio) s’ispira a un racconto dello scrittore cileno Roberto Bolaño come punto di partenza per una sperimentazione sui temi della violenza e sui confini tra realtà e finzione.
Da scoprire anche Costruzione dell’immagine della fine, performance site specific di Strasse, una delle realtà milanesi emergenti, e Moltiplicatore di Alberto Baraghini, attore e drammaturgo alle prese col macro concetto di identità.

Se siete curiosi di scoprire nuovi linguaggi contemporanei e vedere su quali poetiche si muovono le nuove generazioni di artisti occorre uscire dalle grandi sale. Apache vi aspetta con tutta la dinamicità della performing art.

Scritto da Giulia Capodieci