Nel gennaio 2012, probabilmente, ero intento a disfarmi di una serie di imbarazzanti pubblicazioni sulla fine del mondo predetta dai Maya: fu uno dei regali più gettonati quel Natale. Ricordo che a occhio e croce mi sembrava più improbabile una reunion degli At The Drive In che un’Apocalisse imminente. E invece. Ferma dal 2000 – ovvero da quel pugno nello stomaco che fu Relationship of Command – la band annuncia via Twitter di essere di nuovo su piazza, pronta a mettere a ferro e fuoco i palchi del Coachella e del Lollapalooza in due occasioni irripetibili. Nella mia testa Cendric Blixer Zavala, Jim Ward e gli altri guerriglieri di El Paso erano ancora esseri mitologici che si esprimevano con urla disumane e riff dinamitardi, non me li immaginavo proprio a cinguettare sui social. E invece, bis. A distanza di 4 anni i texani sganciano un’altra molotov e i biglietti per le date della loro seconda reunion (questa volta però c’è anche del materiale inedito) vengono letteralmente polverizzati. Così come i nostri cuori quando nella bolgia del Fabrique partiranno rasoiate come Arcarsenal o Rolodex Propaganda. A quel punto potrà anche arrivare, l’Apocalisse.