Difficile andare oltre le mitologie con Basquiat. Venti anni dopo la sua prima mostra al Whitney Museum of American Art e dieci anni dopo il suo ultimo trionfo milanese, il 28 Ottobre al Mudec apre la grande retrospettiva a cura della superstar Jeffrey Deitch e di Gianni Mercurio, che era già stato animatore dell’esperienza in Triennale nel 2006. Le opere, provenienti da collezioni private, saranno l’occasione per tornare sulla biografia e sulla ascesa dalle strade al mondo dell’arte, tra underground e successo passando per tutti gli elementi che hanno fatto del ragazzo di Brooklyn un’icona della cultura popolare: Rene Ricard e il suo The Radiant Child, l’amicizia con Andy Warhol e gli incroci con Keith Haring, la morte prematura e gli eccessi tra gli stupefacenti, i trionfi commerciali in galleria e i ritratti cinematografici, da Glenn O’Brian a Julian Schnabel. Figlio di padre haitiano e madre statunitense di origini portoricane, Basquiat approda con il suo lavoro al Museo delle Culture di Milano non più solo come eroe della scena newyorchese degli anni Ottanta, ma con lo status di artista superstar, conosciuto da tutti e chiamato a rappresentare le tematiche dell’arte del Novecento a fianco delle collezioni etnografiche del Museo.
Scritto da Marco Scotti