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ven 29.01 2016 – mer 10.02 2016

The Hateful Eight

Dove

Arcadia Multiplex
Via Martiri Della Libertà 5, 20066 Melzo

Quando

venerdì 29 gennaio 2016 – mercoledì 10 febbraio 2016

Quanto

n.p.

Come dovuto ai migliori, due critici l’un contro l’altro armati. Che con Tarantino calza a pennello. Sempre il duello esista davvero.

Pare che nel 2016 non si possa andare al cinema senza vedere un film a -10 gradi, con distese di neve e montagne arcigne. Dopo The Revenant di Iñárritu è il turno di Tarantino con il suo ottavo lungometraggio, The Hateful Eight, ambientato nell’inverno del Wyoming post Guerra Civile. Tutta la sceneggiatura “mancante” nel primo la ritroviamo nel secondo: tre ore di dialoghi tra cacciatori di taglie, banditi, aspiranti sceriffi, locandieri e vecchi generali sudisti. 8 (co)protagonisti rinchiusi in una stanza di una locanda a causa di una tempesta, ognuno con il sospetto che l’altro lo possa far fuori da un momento all’altro – e lo faranno, oh se lo faranno! Ma non vi diciamo nient’altro perché la verità esce fuori solo negli ultimi minuti. Squadra che vince non si cambia: i produttori sono gli stessi dei successi più grandi di Tarantino, così come gli attori: Tim Roth, Samuel L. Jackson (stratosferico), Tim Roth, Michael Madsen. Insomma, con la giusta dose di pistole, brandelli di cranio e “son of a bitch”, Quentin non fallisce: è una formula matematica. Ecco, magari non aggiungerà molto di nuovo alla sua carriera, però, oltre a un film godibilissimo, lascia due eredità pesanti: Ennio Morricone nei titoli di testa – che torna a firmare una colonna sonora western, con tanto di Golden Globe appena vinto; l’utilizzo del formato Ultra Panavision 70, con lenti e macchinari tirati fuori dai magazzini della Panavision che ha considerato questo film il proprio lascito al mondo del cinema.

NICOLA GERUNDINO

Alla fine di una serie di goduriose seghe mentali concludiamo che il colpevole è ancora lui, l’uomo in frac: il maggiordomo. Ma quando Agata si toglie la parrucca e rivela di essere Tarantino capiamo di non aver capito niente, a parte di essere le vittime di un intricato gioco di finissima scrittura cinematografica. Sorpresa! La sciura è il regista! Così come il Western è un Giallo che a sua volta è un Horror. In questa fitta trama di mescolanze The Hateful Eight è una rivelazione continua, che se nella prima parte “pesa” per la logorrea, nella seconda sciocca per le eccessive derive gore. Tutto è necessario per accumulare e scaricare tensione, dalla maestosa colonna sonora di nonno Ennio ai 70 mm Panavision, che vivificano il girato e ne conferiscono l’aroma al caffè. Quello nero e buono.

DAVID MORELLO

Scritto da La Redazione