Andrea Scanzi e Giulio Casale viaggiano in un ventennio italiano brulicante di lustrini che hanno distolto l’attenzione dai vestiti laceri di personaggi ambigui. E’ uno spettacolo dedicato sia a chi in quel ventennio sognava di cambiare il mondo al suono di Bennato, De Gregori, U2, Gaber, Jeff Buckley, sia a chi il mondo vorrebbe cambiarlo oggi: per iniziare a cambiare qualcosa è bene conoscere che cosa occorre buttare e cosa tenere. Ispirato al libro di Scanzi “Non è tempo per noi”, sul palco scorrono sì, venti anni di battute all’Italiana fuori tempo, ma non manca il desiderio di una vera e definitiva ripartenza.
Scritto da La Redazione