Nei coccodrilli del mai troppo compianto Remo Remotti, i richiami alla sua attività di poeta ed attore si sprecavano. E con giusto merito, aggiungerei, visto che alla fine erano quelle performance ad averlo reso famoso ai più. In pochi però si sono ricordati che Remotti nasce (e cresce) come artista e pittore, concentrandosi a lungo anche nel fumetto. Proprio su tre cicli di fumetti, su tutti quello geniale titolato “Manco li cani” si concentra la mostra del MACRO a lui dedicata, in cui i temi sono quelli classici del sor Remo: ironia dissacrante, antifascismo e romanità trasteverina fino alla fine.
Scritto da Roberto Contini