Come Above the Tree, Marco Bernacchia ha sotto il culo così tanti chilometri live da far impallidire i cari vecchi deadheads: Virtual Forest è l’embrione meditativo da cui nasce il progetto madre, la zona tra conscio e inconscio in cui la materia prende forma, assumendo stavolta le sembianze di una visione mistica dal titolo Ritual Machine Music, in arrivo a marzo su Yerevan Tapes. Con lui Astor, all’anagrafe Mark Harwood, sound artist australiano la cui ricerca spazia tra musica concreta, field recording ed elettronica. E che sul cv ha referenze come curatore di eventi al Café Oto di Londra e boss di Penultimate Press. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Scritto da Onga Boring Machines