Ho partecipato a diverse Church Session, le serate che Unplugged in Monti organizza da due edizioni nella splendida Chiesa Evangelico Metodista di Roma. Eppure, dopo tanti appuntamenti di grande atmosfera, l’ultimo concerto con Greg Dulli e Manuel Agnelli è sembrato a dir poco perfetto. Irripetibile. Ci vuole, quindi, un artista decisamente a proprio agio sul palcoscenico e dalla voce potente – magari accompagnata da chitarra e pianoforte – come Howe Gelb per superarsi. La discografia dello strambo poeta-country di Tucson, Arizona è ormai sconfinata, tra album solisti e militanza in tantissime altre formazioni (Giant Sand, Arizona Amp e OP8). L’ultimo lavoro in studio a suo nome è l’ottimo The Coincidentalist, pubblicato nel 2013, mentre i suoi Giant Sand sono usciti lo scorso anno con Heartbreak Pass che, pur non eguagliando il precedente, splendido Tucson, rappresenta un altro grande traguardo in una pluritrentennale carriera di desert-folk. Apre Umberto Maria Giardini – non ci sarà mica ancora bisogno di appellarlo “l’ex Moltheni”? – in formazione a tre, che presenta il nuovo album Protestantesima.
Scritto da Livio Ghilardi