Seppur la realtà filtrata dai notiziari stia alimentando un futuro da cronache del dopo bomba, per nostra fortuna, noi tutti possiamo, come esseri umani, fare ancora qualcosa per cambiare la rotta. Intanto la distopia è tornata a essere un tema comune nell’arte visiva, soprattutto nel cinema, ed è un bene che gli scenari peggiori vengano sviluppati (si spera) solo in video o in computer grafica. Herman Kolgen usa la cinematografia per creare scenari post-apocalittici partendo dalla simulazione di un mondo soffocato dagli effetti di una devastazione nucleare. In Aftershock elabora il suono con fredde sovrastrutture che rendono le topografie virtuali create ancora più immersive, per mostrarci un’anteprima di quel domani che non vorremo vedere mai.