Come sappiamo dell’esistenza del Big Bang? In primo luogo tramite le geniali equazioni di Einstein, e poi grazie alla radiazione cosmica di fondo, il bagliore diffuso che rimane dal calore dell’esplosione iniziale. In questo senso è illuminante leggere le “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli, ma anche osservare il lascito dei magnifici ragni di Saraceno. Artefici di vari ibridi di ragnatela, gli aracnidi che l’artista mette all’opera riescono a restituire visivamente quello che molti di noi non sanno nemmeno a immaginare: ricostruiscono un modello del cosmo a partire dal grande scoppio primigenio dell’Universo. Le ragnatele di Saraceno simboleggiano i filamenti della materia oscura e grazie ad esse possiamo scrutare i dettagli della realtà per dedurne quello che non vediamo. Almeno, non ancora.