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lun 03.10 2016

Sala Bio: Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi

Dove

Cinema Odeon
Via Mascarella 3, 40126 Bologna

Quando

lunedì 03 ottobre 2016
H 21:15

Quanto

€ 7/5

Organizzatore

Biografilm

Primo appuntamento della stagione 2016/2017 di Sala Bio con l’anteprima, in versione originale sottotitolata, di “Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi” il nuovo film diretto del maestro Werner Herzog: una riflessione ormai necessaria e irrinunciabile sulla vita nell’epoca di Internet, un tema che ci riguarda sempre più da vicino in modi che a volte nemmeno immaginiamo.
I lettori di Zero potranno richiedere il proprio ingresso ridotto (5 euro anziché 7) all’evento compilando il form e inserendo il codice partner ZEROSB

 

 

Tempo fa l’azienda informatica americana NetScout pensò di finanziare un documentario che illustrasse le meraviglie dell’Internet. Mica male come idea, ma come realizzarla? E soprattutto a chi rifilare la tecnologica patata bollente? Siccome per gente come quella tra il dire e il fare c’è di mezzo solo un ok – nello specifico del vicepresidente e direttore marketing Jim McNiel – arrivato l’ok si diede il via all’operazione cinema. I soldi, ci sono. Contenuti, a bizzeffe. Regista? Ecco, il regista, che per fare bella figura bisogna trovare un autore autorevole, indipendente, magari anche famoso così facciamo tombola. Sarebbe stato facile trovare un buon mestierante per far fruttare al meglio l’investimento, ma qualcuno fece il nome di Werner Herzog e quello che avrebbe potuto essere “il solito documentario aziendale”, divenne Lo and Behold, Reveries of the Connected World. Lodi a NetScout, che non ha avuto paura di mettersi nelle mani di un folle visionario (non è forse grazie a folli visionari che è nata Internet?) e complimenti a Herzog per avere accettato. 74 anni, Werner Herzog non è sui social, ha da poco uno smartphone che accende solo quando deve telefonare e usa le email per contattare la Germania quando si trova lontano da casa. Ma Herzog, nei suoi 74 anni, ha realizzato alcuni tra i documentari più profetici della storia del cinema, capaci di scavare luci e ombre dell’animo umano. Fa lo stesso con Lo and Behold, letteralmente “Guarda e ammira”, le fantasticherie del mondo connesso, mettendo in scena se stesso, semplicemente, alla ricerca del passato e del futuro della Rete. Anzi, alla ricerca di possibili risposte a molte sue curiosità. Come in Grizzly Man, tanto per fare un esempio, incontra persone e attraverso loro ci regala una visione aumentata (l’aggettivo non è scelto a caso) che sta a noi decodificare. Partendo dall’inizio, ovvero dall’università dove fu realizzato il protocollo per la prima trasmissione dati a distanza e arrivando all’identificazione di futuri possibili come la colonizzazione di Marte, Herzog ricorda, senza prediche o morali, che dietro a ogni idea, tecnologia, comportamento, scelta, investimento, ci sono delle persone. Se l’ideatore della filosofia liquida dei link, Tim Nelson, è stato messo da parte dal sistema, è colpa di chi ha preferito la più semplice e redditizia meccanica degli ipertesti di Tim Berners-Lee. Se troll e hater si permettono di insultare una famiglia che ha appena perso la figlia in un incidente stradale solo perché le foto sono finite in Rete, è normale che la famiglia identifichi Internet come l’Anticristo, ma la colpa reale ha nomi e cognomi.

Se esistono folli visionari che preferiscono spendere soldi per andare su Marte piuttosto che investire nella salvaguarda del pianeta Terra, perché non lasciarli fare? Magari un giorno avranno ragione loro, o magari no, ma chi siamo noi per limitare la visione di un altro? Siamo solo utenti che vivono di sogni e bisogni. Sogni di connessione e bisogni di progresso cresciuti esponenzialmente, portatori di conseguenze inaspettate. Se nel 1982 c’era un elenco telefonico cartaceo di 560 pagine che riportava le circa 10mila persone connesse a Internet, oggi siamo arrivati a oltre 3 miliardi di utenti, tanto da non poter più avere elenchi cartacei, ma centri di disintossicazione e luoghi non raggiunti dalla Rete per poter ascoltare l’Universo (letteralmente). Profondamente etico nella sua semplicità, Lo And Behold, Internet: il futuro è oggi (questo il titolo italiano) riporta con i piedi per terra pur lasciando i pensieri liberi di vagare sulle nuvole (no, non sul cloud!) per rispondere a una sola e non semplice domanda: Internet può sognare se stesso? A voi l’annosa risposta, senza hashtag da suggerire, o influencer da consultare.

Scritto da Sara Sagrati