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mar 06.12 2016

Invernomuto - "Calendoola: Utu"

Dove

Gluck50
Via Cristoforo Gluck 50, 20125 Milano

Quando

martedì 06 dicembre 2016
H 18:00

Quanto

free

Quest’inverno la Disney si appresta a far uscire nelle sale il film che corona ufficialmente la rappresentazione stereotipata e idilliaca dell’ultimo degli angoli del mondo attraverso la versione cinematografica di Maui, una delle divinità maori e polinesiane. Intanto, nella milanesissima via Gluck che fu culla di Celentano, Invernomuto lancia Utu, puntata pilota di Calendoola. Si tratta di una serie TV liberamente ispirata da una raccolta di resoconti riguardanti le violenze innescate in Nuova Zelanda dal 1985 al 1990 fra un gruppo di maori rastafariani e la restante comunità, integrata con i modi di vivere dei Pākehā non-maori. Non ci sono collegamenti con il blockbuster natalizio, salvo assistere ad entrambi per trovarli.

La presentazione di Calendoola: Utu si terrà a Gluck50, in seguito ad alcuni mesi di residenza in cui lo spazio di via Gluck è stato utilizzato come set dal duo artistico formato da Simone Trabucchi e Simone Bertuzzi. Alcuni mesi fa, ad aprile, una performance sonora e corporea di Justice Yeldham è stata registrata sul posto per poi entrare a far parte del pilota.
L’idea di Calendoola parte da ancora prima ed è, come altri lavori portati avanti da Invernomuto, scaturita dalla ricerca precedente, in un continuum che porta verso nuovi sviluppi. Nel 2014 la mostra ospitata in Marsèlleria raccoglieva l’insieme di cimeli, immaginari e reperti sotto il nome di Negus e comprendeva anche l’installazione di una luce ricollegata al nome di Ruatoria. I testi esplicativi della mostra parlavano di una località australe, la prima ad essere illuminata dal sorgere del sole, dove un gruppo di maori-rastafariani ha atteso l’arrivo del messia selassiano che avrebbero accolto prima di chiunque altro.

Ripercorrendo le diramazioni della causa rastafariana e della venerazione pressoché accidentale di Halie Selassie I, Invernomuto è venuto a conoscenza della storia tramite il saggio In the Light of Ras Tafari che Anna Della Subin ha scritto per il libro di Negus (Humboldt Books, 2014). Il saggio cita a sua volta la raccolta-reportage Ngati Dreads di Angus Gilles sulle violenze di Ruatoria, recuperata online e divenuta la base di Calendoola. A Ruatoria violenti scontri con i locali furono imputati alla comunità maori rastafariana, che si inimicò sia i discendenti degli europei sia gli altri maori che vedevano nel rastafarianesimo un’ulteriore minaccia alla propria identità (oltre che alla propria incolumità fisica).

Come si lega tutto ciò a Calendoola ed alla proiezione del 6 dicembre? E come fa Invernomuto ad evitare l’effetto mondo movies? Gli eventi di Ruatoria hanno costituito la base narrativa su cui saranno impostati i successivi episodi. Il legame con le vicende reali, a loro volta distorte dal resoconto datone dalla stampa locale di allora, è allentato dalla narrazione in varie lingue, affidato alla recitazione di attori e trasportato ogni volta in un luogo diverso. Ciascuna puntata sarà infatti ambientata in altri contesti in cui il rapporto fra comunità locali e gruppi marginalizzati genera contrasti sulla modalità di vita oltre che sul possesso e la gestione della terra.

Come in altri lavori di Invernomuto Calendoola sembra portarsi dietro una fitta stratificazione di significato. Non resta che assistere alla proiezione per capire come questa complessità sarà sorretta dal punto di vista filmico e sonoro.

Scritto da Marta Collini