Una commedia dell’anima tedesca di Thomas Bernhard per la regia e l’interpretazine di Elena Bucci e Marco Sgrosso.

In una stanza austera, con finestre socchiuse su una realtà misteriosa e nemica, Rudolf, Vera e Clara praticano con maniaca precisione i riti che ne costituiscono l’identità. I tre fratelli paiono esistere soltanto in questo morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine, senza parole da dire e da ascoltare. Le parole sono la vita stessa, l’energia che racconta, affascina, travolge, si infila in ogni spazio, violenta, lenisce, si erge a protezione contro il vuoto, le possibili fughe, il cambiamento, perfino la morte. Attraverso la ripetizione dei racconti e dei rituali, i fratelli, senza altri congiunti né discendenze, ricompongono momento per momento il proprio ritratto immobile al di là dei mutamenti del tempo, trasformano il reticolato dei gesti quotidiani nell’epica della loro esistenza, tracciano da soli il proprio mito, incastonandosi a forza nella storia che li ha lasciati da parte. 
Disegnandoli tanto immersi nella loro miserabile devozione ad una delle ideologie più folli e criminali che abbiamo conosciuto, Thomas Bernhard riesce ancora una volta a farci innamorare dell’umano rivelandone l’orrore, magia nella quale è maestro. Ci pare di capire, grazie alla trasformazione della memoria in scrittura, come possano accadere, nella vita di ognuno e nella storia, eventi incomprensibili alla ragione.

ORARI

lunedì (9 gennaio)- venerdì ore 20:30
sabato ore 20
domenica ore 16:30
(lunedì 16 riposo)
13 gennaio, al termine dello spettacolo CONVERSANDO DI TEATRO