Nel 1993, in Corea del Sud, fu eletto per la prima volta un presidente senza passato militare. Nel 2013 invece il primo presidente donna. In questi venti anni l’apertura a nuove prospettive sociali e culturali è aumentata consistentemente. Di pari passo vanno le prospettive architettoniche, per la prima volta libere di prendere forme espressive autonome, senza pressioni ideologiche. Il lavoro progettuale e di ricerca di sei studi operanti in questi anni nel territorio coreano diventano così l’oggetto della mostra al Pastificio Cerere: disegni, modelli e immagini fotografiche restituiscono una dimensione eclettica e frammentata nel linguaggio compositivo della vivace struttura urbana coreana. Accostamento del legno all’artisticità del cemento armato, strutture vetrate e pietra, forme sinuose e armoniche, metallo rosso e vetro, attenzione all’ambiente e alla forza della forma per esprimere una filosofia architettonica: dopo le mostre sul Giappone, c’è ancora tanto oriente da imparare e capire.
Scritto da Emiliano Zandri