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mar 31.01 2017 – dom 19.03 2017

"Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé"

Dove

Triennale di Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

Quando

martedì 31 gennaio 2017 – domenica 19 marzo 2017
H 10:30 - 20:30

Quanto

free

Apre i battenti il 1° febbraio una mostra dedicata a Milano e al mondo dell’arte tra le due guerre. Si tratta di un evento di grande rilievo perché, all’interno di una storica istituzione come la Triennale, avremo la possibilità di goderci opere di artisti che hanno fatto il Novecento italiano. La mostra segna anche un passo di apertura verso il privato: Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé è infatti un’esposizione realizzata con una delle collezioni italiane più importanti, quella dell’avvocato Giuseppe Iannaccone che, con una grande passione sin dal primo quadro acquistato nei primi anni Novanta (Nudo su divano verde di Aligi Sassu), esce allo scoperto mostrandosi al pubblico.
Trattasi di una novità per la città e i milanesi. E anche per l’avvocato e il suo team, tra cui la co-curatrice della mostra, Rischa Paterlini, che da anni segue la collezione al suo fianco, sia quella storica, che quella contemporanea che, assicuro, non è da meno. Ad affiancare Rischa nella coordinazione del percorso espositivo e nella curatela della mostra e del catalogo (pubblicato da Skira) c’è Alberto Salvadori, da tempo fan della collezione, oltre che curatore attento.

Il percorso della mostra è in parte cronologico, ma con dei focus dedicati a narrare l’evoluzione storica o stilistica di un autore: si parte con un’opera del 1920 di Ottone Rosai e si conclude con il Caffeuccio veneziano di Emilio Vedova del 1941/42. Per arco temporale la collezione chiuderebbe con il Postribolo di Alberto Ziveri datato 1945, la fine della guerra. Ma in mostra prevale il racconto quotidiano e umano – quello del “caffeuccio” appunto – degli artisti, senza forzare l’anno storico. Il percorso sarà accompagnato da un opuscolo che narra le scelte del percorso e da un video, realizzato da Mediarevolution, proiettato nell’ultima sala, prima dello scalone di Buren in Triennale. Durante il periodo della mostra ci saranno degli incontri curati da Elena Pontiggia per parlare dell’arte durante gli anni delle due guerre. Quegli anni che ripercorriamo dunque attraverso un gruppo italiano che ogni tanto va ripassato e che, in questo caso, proviene da un disegno di passione e studio che è stato coltivato negli anni e finalmente dato un po’ in pasto al pubblico.

Scritto da Rossella Farinotti