Sono passati tre anni da “Vol. 3 – Il Cammino di Santiago in taxi” l’ultimo disco di Dario Brunori in arte Brunori Sas. Dopo l’esordio discografico nel 2009 con Brunori Sas Vol. 1 e altri due album il cantautore italiano originario della provincia di Cosenza, torna con “A casa tutto bene” nato dal ritiro con la sua band in un casale di campagna. La gestazione dell’album, confessa lo stesso autore, è durata in realtà un solo anno. Gli altri due gli sono serviti per confrontarsi con se stesso e con la generazione che lo segue. Il risultato è un Brunori Sas più maturo, dai testi forse un po’ meno ironici, ma che vanno dritti al punto. Un Brunori che affronta i temi della paura e del coraggio con amarezza rivolgendosi a quella generazione un po’ disillusa che vorrebbe indossare “Il mantello da torero” e alla quale il cantautore di Guardia Piemontese sente di appartenere. “La verità” – primo brano dell’album – è il manifesto di un disco musicalmente più complesso e stratificato rispetto ai precedenti, caratterizzato da un maggiore equilibrio tra testo e musica. Brunori si allontana da quell’immagine stereotipata del cantautore con il chitarrino lasciando più spazio agli strumenti e ai musicisti che collaborano con lui. Ne derivano brani che oscillano tra i ritmi sanguigni della Calabria e quelli più freddi e sintetici della metropoli come in un metaforico viaggio “Lamezia – Milano”.