Prima di spiegarvi chi è Blind Observatory, andate ad ascoltarvi la traccia “And the flying soucer” (Il disco volante, ndr).
Se siete amanti della techno dark e dei bassi che fanno tremare il cuore, sarete estimatori di “Blade Runner”. Il mio caro prof Farinelli diceva che la pellicola di Ridley Scott, in ambito cinematografico, rappresenta il punto di passaggio alla post-modernità. Io ho trovato molto in comune tra “Blade Runner”, quell’atmosfera subatomica e chiusa, e le sonorità di Blind Observatory, così oscure e post-moderne. La sua etichetta berlinese I/Y, nella bio, conferma le impressioni: “Il mondo sta per finire, il futuro è un errore, non abbiamo altra scelta che celebrarlo con la danza selvaggia”. Masada è il posto giusto per farlo.