Paradiso perduto o ideale al quale aspirare ancora? La cultura scandinava ha per anni alimentato i sogni riformisti di mezzo mondo. Welfare, rispetto per l’ambiente, politiche di accoglienza umane e grandi aperture verso la diversità sono solo alcuni dei temi di un confronto che è stato spesso a senso unico: loro a tracciare la strada, gli altri a inseguirla. Ma qualcosa è di certo cambiato. Gli stravolgimenti economici e politici di quest’Europa senza bussola non hanno risparmiato nemmeno loro, e la strage di Utoya e i continui rigurgiti xenofobi sono solo alcuni esempi.
Il “Cuore” dei Teatri di Vita, che ogni anno si concentra su uno stato o zona del mondo, quest’anno diventa “di Ghiaccio” e sposta lo sguardo proprio su Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca, provando a raccontarli attraverso il teatro, la danza, il cinema, la musica, l’arte e la letteratura. A scaldare il Cuore di Ghiaccio, quindi, dodici giorni di spettacoli, film (tra cui quelli di Thomas Vinterberg, Aki Kaurismaki, Susanne Bier e altri), dj set (tipo quello con Alessio Bertallot il 31 luglio), mostre e parole. Un programma densissimo, nella frescura del Parco dei Pini.
Scritto da Joe Teufel
