Rieccolo Colapesce, aka Lorenzo Urciullo, colui che nel 2012 aveva sorpreso tutti con “Un Meraviglioso Declino”, caso unico più unico che raro di cantautorato sostenibile anche all’orecchio di un italo-scettico come il sottoscritto. Oggi è alle prese con il cazzo di secondo disco. Quello che – diversamente dal debutto – non è più spontaneo, ma spontaneista, non stupisce più anche nei suoi difetti, ma soccombe, questa volta sotto il peso di questi: ad esempio una voce che accarezza e sussurra, ma alla lunga non affonda mai; quel maledetto secondo album – come quasi tutti i secondi album della storia – in cui c’è la produzione ma non ci sono i pezzi, c’è più scaltrezza e meno cuore. Dai, sono certo che le nuove canzoni gireranno alla grande live. Però, caro Lorenzo, “Satellite” me la fai, vero?
Scritto da Angelo Manganello