Nella vita ci sono poche certezze. Ecco le mie: in Italia non abbiamo imparato a leggere di più, però abbiamo imparato a fare più e meglio i festival letterari. Gli effetti del primo assunto sono sotto gli occhi di tutti – vedi alla voce analfabetismo funzionale – mentre quelli del secondo sono noti principalmente agli addetti ai lavori, che quest’anno dovranno persino correre da una città all’altra causa sdoppiamento della fiera di Torino (che in parte migra a Milano). La Capitale però contrattacca e, grazie a Libri Come, schiera in campo una carrellata di nomi da paura. Da non perdere Emmanuel Carrère, ma pure Teju Cole (che torna a breve distanza dalla sua sortita a Letterature 2016 – evidentemente la città sa ancora dispiegare il proprio fascino) impegnato in un omaggio al compianto John Berger. Ciliegina sulla torta Ian McEwan, con il freschissimo di stampa Nel guscio.
Scritto da Enrica Murru