In scena l’ultimo lavoro della trilogia su “Le resistenze femminili” di Marta Cuscunà, che racconta la storia di 18 adolescenti di Glouchester che decidono di creare un piccolo mondo nuovo e nuove famiglie per contrastare le continue violenze di genere che si consumavano nella loro piccola comunità. Una storia americana che ben presto passa i confini della città per diventare internazionale e interrogare il mondo sulle ragioni di questo patto di maternità tra adolescenti. Lo spettacolo utilizza, come se fossero figure animate, due schiere di “teste mozze” ispirate alla serie fotografica We are beautiful, del fotografo ventisettenne Antoine Barbot, in cui i ritratti di “gente di provincia” sono affissi al muro come trofei.