Troppo presto, troppo tardi, ovvero la storia recente raccontata da Andrea Salvino attraverso personaggi iconici reali e virtuali, celebri o anonimi. Jane Fonda–Barbarella, una giovane cecoslovacca in abiti militari e il viso tumefatto, Claretta Petacci appesa a testa in giù, un soldato morente, e altri volti, altri corpi, altro strazio. Il Novecento di Salvino si svela in opere grafiche e pittoriche dall’iconografia cruda e realista, fortemente influenzata dagli anni 70 e 80, che mescola sapientemente cronaca e finzione in brani di storia da ricomporre come un grande puzzle, e da leggere come un passato ancora drammaticamente presente.
Scritto da Giovanna Giannini Guazzugli