Desaturato, invernale e silenzioso. Un viaggio fotografico nella São Paulo attuale, divorata dall’esplosione urbana, ma in cerca del paesaggio passato. Marco Maria Zanin sale sui tetti degli edifici, come Basilico a Mosca, per ritrovare un contatto con la memoria. Per rievocare l’impulso originario del viaggio nella terra promessa degli emigranti italiani tramite, però, una visione statica. Un gesto storico-artistico che determina il Demonumento: un reticolo fitto di cemento, in cui finestre e pichação colorati sono un vuoto, un urlo, una rivendicazione d’identità e di un’atmosfera carioca lontana.
Scritto da Emiliano Zandri