La seconda tappa dei “codici di bellezza” – ispirati dalla dicotomia nietzschiana tra ordine e caos, apollineo e dionisiaco – proposti da CURA., Kunsthalle Lissabon e Fondazione Giuliani riprende il farsi della tragedia greca. Dopo il prologo negli spazi del magazine romano, da una singola voce si articola ora un vero e proprio coro di artisti, che mira ad attivare il pubblico coinvolgendolo in uno spazio vivificato e riconfigurato da installazioni, video e sculture. Metateatro o metamostra allora? Il primo atto dispiega le tante possibili narrazioni di bellezza senza focalizzarsi su una singola narrazione, il secondo è per applaudire.
Scritto da Chiara Ciolfi