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sab 29.04 2017

Mondo Muzak

Dove

Macao
Viale Molise 68, 20137 Milano

Quando

sabato 29 aprile 2017
H 22:30

Quanto

€ 5

Organizzatore

Communion

Foto di Rocco Trevis Merlo

Tra gli appuntamenti istituzionali di Macao ce n’è uno che non è un semplice festival, ma un gate di suono tra quello che c’è stato e quello che verrà: Mondo Muzak. Fino alla scorsa edizione il mantra propedeutico all’esperienza dichiarava “Dal sole che muore al sole che nasce” e siamo sicuri che anche per quest’anno la traiettoria ellittica compierà il suo ciclo previsto dalle 10 di sera alle 10 di mattina. Dal momento in cui iniziamo ad addentrarci nell’universo sonoro post-globale, scandito da suoni inauditi contaminati dalle musiche dei secoli trascorsi, Mondo Muzak ci prende per mano e ci accompagna in una gita aurale extra dimensionale che affaccia su molteplici scenari. Si inizia con una combo letale tra il musicista antropologo Rob Thorne, studioso e specialista del patrimonio sonoro Maori, e le atmosfere elettronico-meditative del producer Fis. Poi sarà il turno di Filastine, losangelino di nascita ma cittadino senza confini, abile miscelatore di casse e basse frequenze in tutte le forme, che presenterà il suo ultimo lavoro, Draptomania, in un suggestivo live a/v affiancato dalla cantante indonesiana Nova. Si prosegue con l’ibrido di grime, tropicalismi e schitarrate proto-orientali con il russo Holy Palms. In rappresentanza italiana, l’eclettico siciliano Riccardo Schirò, musicista poliedrico uscito con Acqua sulla label Periodica. Questo accade nella Hall, nel Tempio invece il viaggio fa tappa con il venezuelano Bear Bones, Lay Low e i suoi poliritmi cosmici ed esotici, impolverati da un vago senso cupo e nostalgico di mondi estinti da salvaguardare. Poi c’è Black Zone Myth Chant, progetto occulto del francese High Wolf, ovvero quando Sun Ra incontra Dj Screw e la psichedelia si muove lungo tangenti pericolose, per cui chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova: semplicemente, musica incredibile. Se qualcuno si dovesse smarrire, il dj custode della casa Primordial Ooze ricondurrà tutti sulla retta via del mattino, per quando si accenderà il sound system nel giardino delle delizie. Fuori nel cortile i bassi si faranno più caldi e ballabili con i raggi del sole che inizieranno a scaldare la notte, dalla cumbia destrutturata di Babau alle esplosioni percussive di Hugo Mendez fino all’africanismo di Tropic Disco Sound System. È così che il tuo viaggio tra i suoni che nascono e i suoni che muoiono volgerà al termine. O forse sarà solo l’inizio…

Jacopo Panfili

Mondo Muzak è anche un modo per celebrare i primi tre anni di vita di Communion, collettivo indipendente che anima il Tavolo Suono di Macao e che dal 2014 è impegnato a supportare e diffondere mondi sonori legati alla psichedelia e alla ricerca elettronica: con serate extra-ordinarie, collaborazioni con altre realtà di Milano (ad esempio La Società Psychedelica) e anche un’etichetta che a fine 2016 ha licenziato una compilation dal titolo eloquente, Interdimensional Folklore Vol. I, che riunisce una serie di progetti italiani affini per visione e intenti. Di seguito, dieci ascolti attraverso cui Communion ci racconta l’universo sonoro che ha ispirato la nascita, l’immaginario e il lavoro del collettivo.

SUN ARAW, M. GEDDES GENGRAS & THE CONGOS – Sunshine
Collaborazione dello storico gruppo reggae/dub The Congos e dei due alfieri psichedelici Sun Araw e Geddas Gengras. Siuramente RVNG Intl. è stata una delle etichette di riferimento nel concepire il progetto di Communion, specialmente la serie FRKWYS, di cui questo disco fa parte, che porta artisti lontani geograficamente e storicamente a collaborare in modi inaspettati, regalando sempre dischi di elevatissima qualità (si veda anche la collaborazione tra Ariel Kalma e Robert Aiki Lowe).

 

SUN RA & HIS ARKESTRA – There Are Other Worlds (They Have Not Told You Of)
Suoni che si liquefano in una sorta di trasmissione radio proveniente da uno spazio al di là della nostra membrana dimensionale, un brulicare di dissonanze, suoni rallentati e decostruiti, sussurri che ci invitano a esplorare questa dimensione. Vedere la possibilità di infinite realtà parallele alla nostra e cercare di dargli una forma: questo è uno degli aspetti che riteniamo più importanti in ogni tipo di creazione artistica (oltre che alla base di ogni nostro progetto) e Sun Ra si può considerare, da questo punto di vista, uno dei più grandi maestri.

 

PSYCHICK WARRIORS OV GAIA – Alchemical Solution
Il brano è tratto da una raccolta chiamata 50th Anniversary Of LSD ed è una fusione alchemica perfetta di trance ipnotica, occultismo e tecnologia primitiva. Il corpus hermeticum incontra l’acid house, “as above, so below” come sussurra la voce nei secondi iniziali. Gli Psychick Warriors Ov Gaia (in questo caso sotto le pseudonimo di Thee Gaian Connection) sono stati dei veri sciamani agli albori dell’era cibernetica e sicuramente i nostri adepti preferiti del Temple Ov Psychick Youth.

 

PEDRINHO – Odio Sem Valor
Il brano fa parte della compilation del 2016 Space Echo – The Mystery Behind The Cosmic Sound Of Cabo Verde Finally Revealed! edita da Analog Africa. La compilation raccoglie musica realizzata tra gli anni ’70 e ’80 a Capoverde dove, nel ’68, secondo un racconto, una nave carica di sintetizzatori naufragò per riapparire sulle spiagge di Capoverde dando origine a una cultura musicale in cui si miscelano misterosiamente magico e reale, passato e futuro, autoctono e straniero.

 

EDMONY KRATER ET ZEPISS – Gwadloup
L’album è stato registrato nel 1988 da Edmony Krater come tributo alla tradizione musicale delle Antille Francesi. Le melodie viaggiano in equilibrio tra percussioni ipnotiche che rimandano alla cultura tribale e le sonorità tropicali tipiche della musica caraibica. Un aspetto interessante è l’impatto della storia coloniale sulla cultura del luogo, che rivive ad esempio nella lingua creola utilizzata tutt’oggi, come nei brani dell’album.

 

SPACEMEN 3 – Revolution
Quando ancora i due bravi ragazzi di Rugby suonavano insieme in una delle band più enormi che si siano apparse sul Pianeta, nessuno dei componenti di Communion era ancora nato. Nonostante ciò, la loro si può considerare come una delle nostre maggiori influenze e questo brano una sorta di manifesto riassumibile in: rumore, droga e delirio.

 

OKE’ – Sundews
Queenspectra è una delle etichette con cui abbiamo collaborato più spesso nel corso di questi tre anni e Tree of Life è una delle nostre uscite preferite. Jazz astrale, afrobeat e una buona dose di groove, per un disco che è stato, a nostro avviso, una delle uscite migliori nel panorama italiano degli ultimi anni. Prossimamente il percussionista William (recentemente esibitosi a Macao col moniker di Proyecto Unià) rilascerà una tape sulla nostra etichetta, ma per ora non vogliamo svelare altro.

 

CAN – Bel Air
L’intera discografia dei Can rappresenta di per sé un’influenza grandissima, non solo per noi ma per più o meno qualunque musicista che vi si è imbattuto fino a oggi. La loro capacità di fondere, in un flusso musicale così coeso, stili estremamente distanti rimane tutt’oggi unica e di grande ispirazione. Abbiamo scelto di includere questo brano per la freschezza che non perde nemmeno a quasi 45 anni dalla sua uscita. La parte vocale di Damo Suzuki è geniale e riesce a rendere quasi “pop” una composizione di 20 minuti a metà tra languide derive ambient e tappeti percussivi tribali e macchinici.

 

ROBERTO MUSCI & GIOVANNI VENOSTA – Technowaltz
Recentemente riscoperto grazie alla stupenda raccolta Tower of Silence pubblicata da Music From Memory, la musica del compositore milanese Roberto Musci si muove in bilico tra influenze musicali extra-europee, glossolalie celestiali e dilatazioni spazio-temporali. Questo brano, realizzato in collaborazione con Giovanni Venosta, non è incluso nella raccolta ma fa parte di un disco altrettanto interessante intitolato Water Messages and Desert Sands.

 

KINK GONG – 3 Hani Pipa
Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo e incontrarlo di recente grazie ai nostri amici di ArteTetra (per cui ha realizzato anche di recente un’uscita in cassetta) per due concerti che gli abbiamo organizzato insieme prima a Milano poi a Bologna. Una persona veramente d’oro, con un’infinità di curiose storie da raccontare a proposito dei suoi interminabili viaggi in Cina e nel Sud Est asiatico. Le sue composizioni sono realizzate grazie alla tecnica del collage sonoro applicata a materiali pre-esistenti raccolti nel corso delle sue esplorazioni.

Scritto da La Redazione