Oggi che la gentrificazione dell’area si è perfezionata, il marketing urbano si è potuto impadronire anche della famigerata Isola, trasformandola in un distretto per il Fuorisalone. Più volte ci avevano tentato in passato, senza mai sfondare.
Allo spazio O’, Dutch Invertuals ospiterà Harvest, un progetto realizzato da dieci designer, che racconterà concettualmente il futuro del design.
Negli spazi del Frida, la fiorentina Source Self-Made Design darà vita alla mostra Obstacles and Solutions, a cura di Valia Barriello, una finestra sulle difficoltà dei progettisti nella realizzazione pratica. In mostra anche Ulian, Damiani, Paruccini, Barbierato, insieme alla star emergente Federico Angi.
Spazio ai giovani designer anche al Milan Design Market, che quest’anno si trasferisce proprio in Isola.
Alla sua sedicesima edizione, Green Island di Claudia Zanfi costruisce un percorso in tre tappe: le sculture vegetali di Emilia Faro, intrappolate in un involucro di resine e sabbie vulcaniche, saranno installate nello showroom di RivaRiva a Porro Lambertenghi, allo Spazio ALgranti Lab in via Pepe e nella vetrina di Tiger in Stazione Garibaldi.
Una società inclusiva, infine, è il tema di Social Label, progetto che Studio Boot e C-mone presenteranno da C-r-u-d, cercando di creare un dialogo tra aziende e designer.