La mostra curata da Antonio Grulli che segna il ritorno alla pittura, anche se in maniera impropria, di Andrea Renzini, uno degli artisti che più hanno fatto dell’appropriazione indebita la loro cifra stilistica ed esistenziale.
Il riutilizzo di famosi brand come l’aspirapolvere Folletto o il pennarello Pantone e per ultimo il logo del famoso fazzoletto, diventano nel lavoro di Renzini dei dispositivi per attraversare in sincronia luoghi, spazi e specialmente tempi, contemporaneamente.
Scritto da Salvatore Papa