Tommy Genesis è la nuova queen dell’hip hop contemporaneo. Viene da Vancouver, non ha mai rivelato la sua età ma sembra giovanissima. È apertamente bisessuale e ha uno sguardo di ghiaccio proprio come il Canada comanda. La prima volta che ho guardato un suo video mi è sembrata una piccola Beyoncé di Flawless, meno commerciale, più dark, con una voce dai toni decisamente più cupi. Poi l’ho ascoltata bene e mi sono informata su di lei: la sua musica affonda le radici nello studio della classica. Dal pianoforte all’R&B il salto è stato breve. Poi ha iniziato a rappare, a scrivere poesie, ad amare Lauryn Hill, a fondare la sua prima band a soli dieci anni, le God’s Girl. Il suo disco di debutto è arrivato nel 2015, “World Vision”: una dichiarazione aperta al femminismo che spazia temi come la religione, il sesso e le perversioni. Impossibile non aver voglia di andare a sentirla al Rocket questo sabato. Fetish rap, R&B, trap e contaminazioni elettroniche il tutto fuso con la sensualità di una ragazzina d’oltreoceano. Tommy Genesis la incoroniamo tra le nuove queen del rap.