Gli strumenti del dj non servono solo a fare ballare, ma possono anche essere un mezzo per la ricerca di nuove forme narrative che passano attraverso l’audio. Anna Frei, co-fondatrice a Zurigo di OOR Records – spazio multifunzionale che contiene un bookshop, un’area performativa e una sala di registrazione – si concentra sulla ricerca di una narrativa che abbia delle connotazioni politiche, oltre che sonore. I suoi mix a nome DJ Fred Hystère assomigliano più a un radiodramma che a un normale dj set, mantenendo un bilanciamento ottimale tra l’utilizzo di tracce sonore di ricerca e di cut up vocali distribuiti su molti layer che mirano a formare un unico discorso. Anche Gea Brown utilizza la voce umana come una delle sorgenti in gioco nella sua ricerca sonora. Nel suo caso, l’espressività vocale è utilizzata come punto di ricerca per l’indagine delle sue proprietà sonore, che vengono mischiate a suoni provenienti da dischi di musica sperimentale. I suoi set sono a dir poco memorabili e sono cesellati con una cura maniacale per il dettaglio e per l’ambiente in cui si svolgono. Tra i diversi che mi è capitato di vedere, addirittura epico un set al termine di una nottata di sleep concert, avvenuto giusto mentre la notte lentamente cedeva il passo alle prime luci dell’alba. Il suono di Gea Brown si è lentamente schiuso come un fiore mentre i raggi del sole penetravano attraverso le finestre, rendendo il risveglio un’esperienza piacevole, almeno per una volta.