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mer 17.05 2017

Maple Death Night: Mammane Sani + Luca Garino

Dove

Nero Factory
Vicolo Broglio 1/F, 40125 Bologna

Quando

mercoledì 17 maggio 2017
H 22:00

Quanto

c. Arci

Parlare di Mammane Sani Abdoulaye è tanto interessante quanto difficile. Nella genesi di un disco quale “La musique électronique du Niger”, uscito in Africa per la prima volta nel ’79 in un edizione di (forse) cento cassette, si intrecciano la storia della radio e della televisione in Africa e quindi, ovviamente, del colonialismo e neocolonialismo francese e britannico dagli anni trenta in poi, così come la politica interna di un paese difficile come pochi.
Pare che Mammane ottenne quello che è detto essere il primo sintetizzatore mai comparso in Nigeria (un Orlo italiano) convincendo un delegato del Rwanda incontrato ad un meeting a venderglielo dopo averne ascoltato i suoni (allora il nostro era un funzionario dell’UNESCO). Ma lo ottenne in una decade in cui il Niger era da poco diventato indipendente e stava affrontando ancora i problemi dovuti alla siccità di inizio ’70, all’insediamento, smantellamento e tentativo di riconquista del potere di Hamani Diori, primo presidente del Niger, e della guerra civile che questi avvenimenti avevano portato.
Non sorprende quindi che quando la cassetta di Mammane uscì per la prima volta, pubblicata dallo stato in coordinazione col Ministro della cultura di allora, in vista di una serie di uscite riguardanti la musica contemporanea del Niger, fosse stata un parziale fallimento. Poche cassette poi finite in archivio. Mammane continuò la sua carriera componendo musiche per la radio e la televisione nazionali, chiaramente controllate dalle autorità militari. Risultato: famoso in patria e sconosciuto all’estero (fortunatamente) fino ad oggi.
Da allora infatti “La musique électronique du Niger” è stato riesumato dalle ottime Sahelsounds e Mississippi records grazie al devoto digging di Christopher Kirkley, e ad esso sono seguite, sempre per Sahelsounds, una compilation di musica inedita e un nuovo lavoro che riprende delle composizioni dagli anni novanta: Taaritt. Grazie all’impegno di queste etichette possiamo oggi beneficiare di una musica che sembra venire tanto dallo spazio quanto dal deserto. Pattern di percussioni tendé ridotti all’osso si fanno travi portanti di melodie Wodaabe ipnotiche, malinconiche e sognanti della tradizione nigeriana. Il risultato è un ibrido storico e musicale che viene da lontano e che deve tanto alle disparità del colonialismo e alla tecnologia occidentale quanto alle radici musicali dei Touareg e Bororo.

Da allora Mammane Sani ha aggiunto alle sua macchina stellare un Crumar Bit 99, una Yamaha RX5, un RCA Victor 70 e una drum machine, ma la sostanza è rimasta invariata. Per lasciare la parola direttamente a lui: “in Niger abbiamo delle dolci melodie. Quando la musica è buona, è una vibrazione positiva. Quando qualcuno piange per una melodia, c’è qualcosa di umano in lui. Se sei stressato, puoi assumere questa musica come una pillola. È musica per rilassarsi. Non è musica da ballare, ma forse può farti sognare”.

Mammane Sani Abdoulaye inaugurerà il suo tour proprio a Bologna, nell’ottima compagnia di Luca Garino (Fresco di uscita su Details Sound con Sèlection des musiques traditionnelles d’Afrique) e la sua impeccabile selezione di musica africana direttamente dal C.N.R.S. e dal sempreverde catalogo Ocora.

Scritto da Luigi Monteanni