Herva, Herve Atsè Corti, è un dj e producer italiano (di Firenze), fa musica elettronica ma ha i rasta, suona con tutti i programmi del mondo ma utilizza anche il basso, la chitarra e soprattutto la batteria che rifila, per esempio, in “Hyper Flux”, il suo ultimo album, uscito a Febbraio, fa il dj di talento mentre studia ingegneria elettronica per avere la massima competenza di quello che fa e come lo fa, è uno “smanettone” e ha in casa non uno ma due studi, è al secondo album su Planet Mu, l’etichetta di Kuedo, Luke Vibert, Floating Points, ma è rimasto il ragazzo di sempre che ancora non si è comprato la macchina nuova con i soldi della musica, produce pezzi di altissima qualità ma per passione perché solo così può sentirsi libero di creare, è il classico capo della situazione, proprio una bella persona che dice, parlando di Dj Stingray, in un’intervista su Soundwall.it: “Ad un certo punto stavo con lui e persone strettamente riconducibili a Drexciya a mangiare hamburger, come se fosse la cosa più normale del mondo. Queste sono le soddisfazioni che mi bastano. Non mi interessa “arrivare” o “non arrivare”. L’unica domanda che mi pongo è: sei contento di quello che fai? Ti fa stare bene? Finché la risposta è “Sì”, vuol dire che va tutto bene.” Una dichiarazione così manda tutti a casa e ci mandano a casa anche i bellissimi di Nul che stasera chiudono la stagione con lo stile e l’eleganza di sempre; e quindi vediamoci al Plastic per gli applausi, i baci, gli abbracci e i brindisi a Federico che con questa serata saluta Nul, ci mancherai babe. Venerdì sera è deciso, voliamo tutti.