Il padiglione del Bahrain, progettato da Anne Holtrop, ha attirato la mia attenzione non per la sua grandezza, non per i materiali avveniristici, non per allestimenti sulla carta mirabolanti, ma per la sua semplicità, l’onestá dei materiali sapientemente scelti: cemento bianco, ottone, marmo bianco, che vengono usati e giustapposti senza finzioni di sorta, esaltando le caratteristiche. Si presenta come un volume basso, cieco verso l’esterno, un delicato recinto che si sottrae al gioco di specchi dell’esposizione universale e racchiude un percorso sinuoso che costruisce stanze ombreggiate dove sostare e giardini segreti da osservare e annusare. Vince il Premio per il padiglione piú sofisticato.
Scritto da La Redazione