L’ultima, e unica per me, volta che ho visto Mr Eitzel dal vivo è stato sul palco di sPAZIO211 tanti (troppi!) anni fa, con la sua creatura più importante: gli American Music Club. I fotografi in prima fila lo ricorderanno sicuramente, visto che sono stati allontanati con un paio di battute taglienti come lame. Segno di uno che con le parole ci sa fare, eccome! “The best singer you’ve neve hard of”: basta questo per descrivere Mr. Eitzel? Forse no. Autore non certo minore con alle spalle anni di American Music Club e altrettanti da solista, con poco da perdere per quanto riguarda la carriera, il buon Mark si è affidato a Bernard Butler (Suede) per creare un disco, Hey Mr Ferryman, meno cupo di quanto ci si possa aspettare visti i precedenti. Sembra quasi che Eiztel si sia liberato di tutti i fantasmi e le oscurità del passato e abbia riscritto tutto su un foglio di carta immacolato. Per una volta Mark è dalla parte di chi aspetta una risoluzione generale da parte della vita, con lo sguardo rivolto verso al futuro, in attesa di venir traghettati dal “ferryman” verso nuovi lidi.