Se Peverelist​ ​&​ ​Kowton​ con la loro Livity Sound rappresentano nel mondo Bristol e il suo suono unico, Habitat è forse oggi l’unico soggetto a rappresentare Bologna in quell’immaginario underground dal quale traggono linfa i primi ospiti della nuova stagione.
Bristol multietnica, dura, spesso malinconica, ma soprattutto profondamente scura; i Massive Attack ci hanno fatto nascere il trip hop, anni dopo Peverelist e Kowton hanno fuso dub, techno e garage e alzando i bpm hanno portato nuova luce sulla scena cittadina, inglese e mondiale. Bologna studentesca, floscia, spesso noiosa; Habitat rifugio radicale sicuro per le strade del centro, appuntamento mensile da sciogliere sotto la lingua, dove non è l’arrivo ma il viaggio che conta. Di nuovo all’Atelier Sì, una volta a mese, secondo prescrizione.