Maple Death Records è diventata in (relativamente) breve tempo un punto di riferimento per i musicofili più esigenti. Insieme a realtà come Boring Machines, l’etichetta fondata da Jonathan Clancy degli His Clancyness (in passato tra le fila anche di A Classic Education e Settlefish) sull’asse Bologna-Londra è riuscita a ritagliarsi il proprio spazio vitale nell’horror vacui di un mercato discografico in bilico tra il prolifico e l’ipertrofico. Un’oasi felice, lontana da certe logiche di mercato e popolata da un melting pot di musicisti anche molto diversi tra loro (pescati in giro per il mondo, Italia compresa ovviamente) ma accomunati da un approccio fuori dagli schemi tra il free e il freak. Basti pensare che il big bang del progetto è stato uno split infuocato tra i nostrani Havah e His Electro Blue Voice (questi ultimi finiti poi in orbita Sub Pop, per dire) oppure riascoltare i sermoni noise-folk in dialetto veneto di Krano in Requiescat in Plavem (non a caso uno dei dischi più interessanti dell’anno scorso). Questa ciurma di outsider farà tappa a Torino, con un tris di artisti che ne conferma la vocazione de-genere: il garage punk a bassa fedeltà dal Kentucky dei Tropical Trash e il noise schizoide dei Brutal Birthday dovrebbe mandare in orbita chi ultimamente ha consumato i dischi di Whores o Mets (ma anche tutti i nostalgici della Amphetamine Reptile) mentre l’ambient cosmico di Blak Saagan potrebbe mettere d’accordo i fan dei Julie’s Haircut e i tuttologi di library music. In ogni caso segnate sul calendario dell’Avvento che il Natale è anticipato di qualche giorno al Blah Blah, you weirdos!