Sarà per il termine particolarmente generico da digerire per un motore di ricerca, sarà perché sembra che questa scena “cloud rap” ci tenga particolarmente a lasciare poche e fumose tracce sul web (perfettamente in linea col suo target primario di Gen-Zers), ma ammetto che googlare informazioni su Bones non è stato banalissimo. Ci pensa ASAP Rocky a migliorare l’indicizzazione del “dark trapper” californiano, avendolo ospitato (e campionato) nella bella Canal St. di At. Long. Last. ASAP, in un pezzo che più che un featuring sembra un tributo ad una scena (allora) nascente, quella del “cloud rap” appunto. Elmo “Bones” è un ventenne apparente depresso, parla di stragi in termini vagamente apologetici (KMFDM anyone?) e porta delle felpe molto accelerazioniste che sicuramente gli permetteranno di scopare un sacco di ragazzine con problemi di identità. Però il pezzo con ASAP era figo e tendenzialmente quel mood scuro, lo-fi e apparentemente approssimativo (è uscito con 27 dischi in 5 anni…) gli dona un allure e una personalità difficilmente rintracciabili in certa marmaglia trap usa-e-getta.