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L’imprevedibile Gianni Peng. Guida a Live Arts Week 2017

Dal 26 al 29 aprile torna a Bologna l'evento di Xing che quest'anno riapre gli spazi della ex GAM, omaggio ai quarant'anni dalla Settimana Internazionale della Performance

Scritto da Lorenza Accardo il 13 aprile 2017
Aggiornato il 18 aprile 2017

Anastasia Ax

Sintetizzatori, tubi innocenti, antenne, accendini, corpi impegnati in movimenti impercettibili o presi da furie motorie, glossolalie incomprensibili che alterano la voce umana rendendola puro rumore.
È in questa veste babelica che torna Gianni Peng, il ragazzino “più grande e alto degli altri perché superbocciato, cinese, molto alla moda, e totalmente disinserito nel sistema” – come lo descriveva Lucia Amara alla sua prima comparsa – che da sei edizioni accompagna l’accadere di Live Arts Week. Quest’anno l’evento dedicato all’arte performativa in tutte le sue declinazioni, a cura di Xing, si dipana lungo quattro giorni di programmazione, dal 26 al 29 aprile. Si parte con una giornata inaugurale disseminata tra alcune gallerie bolognesi (LOCALEDUE, P420, Tripla, CAR DRDE) e il foyer Rossini del Teatro Comunale, per poi concentrarsi negli spazi dell’Ex GAM (Galleria d’arte moderna), riconsegnata temporaneamente alla città nel suo uso originario. Se lo scorso anno ci eravamo immersi nelle tinte notturne, oniriche ed eversive della quinta edizione, aperta da Natten di Marten Spångberg, quest’anno ci attendono quattro giorni di accumulazione linguistica, di trasformazioni ed equivalenze tra elementi, di espansioni o commistioni di idiomi, di “scuro accellerazionismo“, in un flusso di avvenimenti scanditi da una temporalità irregolare e mai davvero prevedibile. Quattro giorni che fanno il punto su alcune delle traiettorie artistiche contemporanee, in omaggio e in dialogo con l’evento che, quarant’anni fa e in quelle stesse sale, segnava parte di queste stesse: la Settimana Internazionale della Performance.
Ci siamo immersi nel programma di questa edizione 2017, tracciando un percorso possibile – e non esaustivo! – al suo interno, come immaginando un titolo per ogni puntata.

MERCOLEDÌ 26 APRILE
A/R

Live Arts Week inaugura con una serie di eventi dislocati tra la Manifattura delle Arti e via Indipendenza, che partono dalle 17 per concludersi alle 22, in tempo per correve verso il Teatro Comunale di Bologna e godere di JP32000, la sound performance di Lorenzo Senni.

Segnaliamo, in particolare, Time has fallen asleep in the afternoon sunshine dell’artista, coreografa e performer svedese Mette Edvardsen che comparirà in due forme diverse, tra le gallerie P420 (h 17-22) e LOCALEDUE (h 18-22): nella prima troveremo la stessa Mette intenta a riscrivere a mano un libro memorizzato nel 2014, anno di nascita del progetto che ha visto, per l’appunto, un gruppo di persone imparare a memoria alcuni classici della letteratura seguendo la lezione di Ray Bradbury; LOCALEDUE ospiterà invece l’esposizione e la vendita di altri “libri viventi” a loro volta tornati su carta stampata.

Interessante anche il lavoro di desoggettivazione e desemantizzazione della voce umana di Mattin e Miguel Prado, Evacuation of the voice, ricreato per quest’occasione da Margherita Morgantin e Martina Raponi sempre a P420 (h 19.30).

La giornata si concluderà nel foyer Rossini del Teatro Comunale (h 22.30) con JP32000, sound performance in cui Lorenzo Senni mette a nudo il proprio rapporto con i suoi Roland JP8000, gli oggetti magici celati dietro cinque anni di produzione musicale, e il processo creativo – “decostruzionista” già di per sé – che porta alla nascita dei suoi pezzi.

GIOVEDÌ 27 APRILE
Alchemical Wedding

Nico Vascellari, nei panni dello stregone, officia un processo alchemico, attraverso una scultura di metallo “innestata” nell’ambiente naturale dell’Ex GAM. Un habitat alterato da ingredienti chimici diversi, in un flusso di apparizioni sonore, visive e tattili, a partire da ispirazioni folkloriche, correnti underground e videogames. Al rito prenderanno parte quattro performer: Prurient (il Dominick Fernow conosciuto anche come Vatican Shadow), Cristina Kristal Rizzo, Silvia Costa e Dana Michel, fresca quest’ultima di Leone d’argento per la Danza alla Biennale di Venezia. Scholomance II è la seconda cerimonia di questa scuola di negromanzia dal mood metallico dopo il primo atto svoltosi il mese scorso a Parigi al Palais De Tokyo.

VENERDÌ 28 APRILE
Ballet mécanique

Il penultimo giorno di festival vede in programma una sola esibizione, in cui l’oscillazione tra natura e artificio, tra corpo e meccanica, tra soggettività e automatismo si fa più minuta e concentrata. Unico evento della giornata all’ex GAM, Massacre: Variations on a theme di Alexandra Bachzetsis, una creazione per cinque performer e pianoforte che crea uno spazio di indecisione nel quale alterare stereotipi e costruzioni culturali: l’identità e l’erotismo sono qualcosa di spontaneo e naturale o si strutturano a partire da sistemi di potere che ne tracciano violentemente i confini? I corpi dei performer rispondono a una soggettività o sono semplicemente dei terminali agiti da meccanismi organici, fisiologici e tecnologici?

SABATO 29 APRILE
Babel

Il percorso accidentato tra traduzioni interlinguistiche, trasformazioni alchemiche e coreografie per corpi meccanici di questa sesta edizione di Live Arts Week trova il suo spannung nella giornata conclusiva, sempre all’ex GAM. A partire dalle 19.30 fino all’una di notte si susseguiranno ben otto esibizioni tra live, azioni, apparizioni di oggetti e performance che, nella loro contiguità, costruiranno un’esperienza fluida in cui lasciarsi confondere da immaginari e linguaggi ibridati. Dana Michel, Anastasia Ax, Valerio Tricoli, Olivier Kosta-Thèfaine, Maria Hassabi sono alcuni dei personaggi che potrete incontrare in quello che si profila come una vera e propria maratona, dove non ci sarà time table in grado di reggere: l’unico modo per sapere cosa e come diavolo accadrà sarà esserci.

GUARDA QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO