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Report #SamsungGalaxyS7SHOW

Il nostro racconto sull'evento che ha illuminato e popolato di diverse migliaia di persone Piazza Gae Aulenti

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 15 marzo 2016
Aggiornato il 18 marzo 2016

Giovedì 10 marzo, già dal pomeriggio in chat e via sms era partito il dilemma morettiano “mi si nota di più se vengo o se non vengo…” altri amici cercavano di capire “ma tu vai? Ci sarà un botto di gente”… classico hype da evento gratuito e per tutti.

Il motivo di tutto questo fermento era dovuto al party di lancio del nuovo Samsung Galaxy S7 nell’unica piazza che, dopo quella del Duomo, ospita ogni tanto eventi serali: Piazza Gae Aulenti. La piazza che attira molte persone per le sue architetture moderne (e dove nei week end si radunano anche anche piccole compagnie di amici che oltre a “far piazza” ballano in alcuni angoli un po’ defilati) stasera si accenderà in via eccezionale per uno show di luce e laser speciale.

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Camminando per Corso Como l’attenzione va a quei fasci di luce che provengono da Piazza Gae Aulenti. Qui un cubo luminoso ospita la consolle e due colonne di casse sovrastano la piazza.

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Tra saluti ad amici, giornalisti, blogger, organizzatori vari, pr, presenzialisti e qualche imbucato (che ha sempre la mia stima) vediamo la piazza che si è riempita. La paura dell’evento fake, stile lancio delle lanterne sui navigli, dov’era accorsa un sacco di gente ma di lanterne non se n’è vista l’ombra, svanisce appena il cubo prende vita. La luce di potenti teste mobili e dei laser inizia a sfrecciare e illuminare la folla e i palazzi della piazza. I suoni elettronici del progetto Andro (tastierista dei Negramaro) invadono la piazza e la performance è caratterizzata anche da videoproiezioni e da ballerini che animano la base del cubo. Altri laser posizionati al primo piano del Palazzo dell’Unicredit contribuiscono a trasformare la piazza un super club e quel pezzo di Milano che sembra Dubai, o un qualsiasi quartiere moderno di una metropoli di 10 anni fa, stanotte sembra proiettato in un futuro fantascientifico. Anche il Bosco Verticale sembra avere un senso.

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Con alcuni amici che lavorano all’evento notiamo che c’è una terrazza da cui si gode di una visuale privilegiata, decidiamo di raggiungerla. Dall’area stampa ci spostiamo e vaghiamo così per i diversi vani scala del palazzo tra porte chiuse e ascensori che non permettono di raggiungere il piano della terrazza se non con un badge. Niente da fare missione fallita.
Allora mi butto in piazza dove c’è davvero tanta gente, ci si passa i classici beveroni o le birrette, l’atmosfera è carica si balla e si guarda il cielo ammirando le forme geometriche che le luci e i laser disegnano sulle pareti che circondano la piazza che ormai è diventata una mezza astronave.

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Dopo il pieno di entusiasmo della gente in piazza torno nell’area stampa, sempre più popolata e ormai dalle vetrate si vede poco perché sono tutti affacciati ad ammirare lo show. Così, se non si riesce ad andare in terrazza l’altro tentativo è quello di provare ad andare al piano superiore. Missione riuscita! Il piano è completamente vuoto senza nessun arredo e oltre a me ci sono pochi altri infiltrati. Inizia anche il dj set di Fatboy Slim, arrivano altri drink e la visuale ancora più mozzafiato ci permette di apprezzare meglio lo show.

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I laser blu, verdi e gialli continuano a “scontrarsi” con le luci delle teste mobili e il raggio di luce del laser che dal Palazzo della Regione arriva fino al cubo suscita grande stupore sia in piazza che nel nostro “privé del privé”.
Norman Cook si diverte con il suo solito dj set fatto di hit varie, un paio di tracce un po’ più edm e pezzi classici. Uno show meno intenso rispetto al precedente, ma sicuramente più di impatto sul pubblico che balla e poga.

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Poco prima di mezzanotte il dj inglese mette l’ultimo disco e si accendono gli ultimi laser dislocati su ogni piano del Palazzo dell’Unicredit progettato da Cesar Pelli: sembrano un po’ la sorpresa finale che fortunatamente non sono le classiche luci bianche dei club che ti invitano ad andare a casa. Però è finito tutto e questa è l’ultima immagine dello show, mentre l’open bar va avanti. Ormai quello che dovevamo vedere l’avevamo visto, mi prendo un ultimo vodka tonic da passeggio e torno a casa.

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