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Una giornata cinese a Roma

In occasione del Capodanno cinese 2016, che sancisce l'ingresso nell'anno della scimmia, Zero ha realizzato una piccola guida per ritrovarsi in Oriente passeggiando per Roma.

Scritto da Nicola Gerundino il 21 gennaio 2016
Aggiornato il 4 febbraio 2016

Le relazioni sino-romane si perdono nella notte dei tempi e nelle trame politico commerciali dell’Impero: scambi di merci, doni reciproci ad ogni incontro diplomatico, emissari ed ambasciatori che spiegavano ai rispettivi regnanti come andassero e come funzionassero le cose dall’altra parte. E poi seta, materiale pregiatissimo che attraversava tutte le Asie per arrivare sino a Roma. Dopo un sostanziale periodo di indifferenza reciproca, le relazioni si infiammano di nuovo nel 1972, quando un figlio di Hong Kong – ma di passaporto statunitense – con una discreta conoscenza del kung fu, sbarca a Roma per girare un film che si conclude con un epica lotta contro Chuck Norris all’interno del Colosseo. Ovviamente parliamo di Bruce Jun Fan Lee e della pellicola passata alla storia come L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente. 9 anni dopo la Cina torna protagonista nelle sale cinematografiche italiane, quando Bruno Corbucci dirige un infaticabile Tomás Milián che si sdoppia per l’occasione interpretando sia il suo personaggio storico, Nico Giraldi, che un maldestro ristoratore cinese, Ciu Ci Ciao, di stanza a vicolo del Forno, nei pressi di Fontana di Trevi.
Siamo nel 1981: di lì in poi, la presenza cinese a Roma vorrà dire soprattutto Esquilino, Piazza Vittorio e tutte le vie limitrofe piene di negozi d’abbigliamento e ristoranti per sino-autoctoni con pochi romani che osano varcare le loro porte. Storia recentissima invece sono tantissimi bar – quelli da caffè e cornetto – e negozi che vendono qualsiasi cosa, salvando non poche persone dallo stress dei grandi supermercati. Dal momento, però, che l’obiettivo di questo articolo non è quello di farvi assaporare la Cina andando a comprare un detersivo a prezzo ribassato, oltre ai set, alle piazze e ai ristoranti, vi diamo altri spunti molto più interessanti: due negozi di tè in Centro dove comprare infusi di qualità; il Museo d’Arte Orientale che custodisce diversi reperti dell’Asia più a levante e i Musei Vaticani che hanno un’importante collezione numismatica cinese; l’Orto botanico a Trastevere con la passeggiata nella foresta di bambù. Ah, per i festeggiamenti veri e propri, l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese vi dà appuntamento all’Auditorium il 30 e 31 gennaio.