Spazio a John Bock alla Fondazione Prada. Nello specifico sarà quello del Podium, al centro del grande complesso espositivo e già riletto da artisti come Goshka Macuga e Nástio Mosquito, a fare da palcoscenico all’intervento dell’artista tedesco, classe 1965, che come d’abitudine trasformerà i volumi in una grande scenografia, sospesa tra performance e installazione. Una performance vera e propria si terrà l’otto settembre, e vedrà Bock insieme agli attori Lars Eidinger e Sonja Viegener “attivare” il palco di When I’m looking into the Goat Cheese Baiser, ma questo e l’altro grande lavoro esposto, Lütte mit Rucola, entrambi provenienti dalla Collezione Prada, per tutta la durata della mostra interagiranno con gli spettatori in maniera estremamente fisica, come un vero e proprio set che i film dell’artista – girati in quegli stessi ambienti – andranno a completare. A metà tra le accumulazioni di Kurt Schwitters e l’estrema, grottesca fisicità delle sculture di Paul McCarthy, memore delle avanguardie, i lavori di John Bock attraverso il surreale e l’irrazionale vanno oltre i generi, le definizioni, i confini e i ruoli. In primis quello del visitatore/spettatore, continuamente spiazzato da oggetti quotidiani e macchine assurde, situazioni caotiche ed esplosioni anarchiche.
Scritto da Marco Scotti