La prima volta che mi è capitato di andare all’Auditorium San Fedele è stato per un’esecuzione con l’Acusmonium di musiche di Burial, tre anni fa. Già si capiva che questo spazio di proprietà della vicina chiesa frequentata da Alessandro Manzoni e gestito da sacerdoti aveva, oltre a un impianto acusmatico unico in Italia, un’apertura mentale non indifferente, a partire dal poster di Pasolini appeso in cassa. Non è un caso che da lì in poi siano stati tanti gli appuntamenti imperdibili che ha organizzato, tra i quali ricordiamo un live di Tim Hecker e una proiezione di Blade Runner con la sala piena all’inverosimile. Vero fiore all’occhiello, però, è stata la rassegna INNER_SPACES, portata avanti per due edizioni con i bravissimi ragazzi di S/V/N/, che quest’anno non sono della partita e lasciano spazio a collaborazioni con varie realtà come il Goethe-Institut, l’associazione Italia-Russia, l’Institut Français, il consolato svizzero e i ragazzi di Plunge. Se per le edizioni passate non possiamo non citare almeno un memorabile Valerio Tricoli alle prese con il Williams Mix di John Cage e la serata che ha visto suonare prima Rabih Beaini e poi i metallari primitivi indonesiani Senyawa (ma anche Francisco López, Robert Lippok, il duo R/S e Oren Ambarchi con Thomas Brinkmann), quest’anno le cose non accennano a calmarsi e anzi i nomi sono quanto mai interessanti, se possibile, per una rassegna che ha sempre saputo portare il meglio di certa musica a Milano e – cosa per niente scontata – anche in spazi davvero ideali per la sua fruizione. La partenza non potrebbe essere migliore: stasera, dopo l’apertura affidata ai giovani T.E.S.O. che presentano un Arvo Pärt Remixed (e che già ricordiamo per aver saputo portare il maestro Riccardo Sinigaglia a suonare con loro a un estivo del Dude), sarà la volta nientemeno che di Christian Fennesz, tra i nomi di sempiterno riferimento per i suoni al confine tra glitch, ambient e elettroacustica dell’ultimo decennio – autore di riconosciuti, assoluti capolavori come Endless Summer e Venice. Ma le meraviglie non finiscono qui: nel corso di nove mesi e dieci appuntamenti, potremo apprezzare anche nomi quali Andrew Pekler, Paul Jebanasam (autore di uno dei dischi più incredibili dell’anno, Continuum), Lawrence English e Asmus Tietchens, oltre alle tabla passate attraverso l’elettronica di Stefan Keller e a una proiezione nientemeno che di Stalker di Tarkovskij. Verrebbe quasi da credere nei miracoli.
Federico Sardo
VINCI CON ZERO
Zero e San Fedele Musica ti mandano gratis al primo appuntamento di Inner_Spaces. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I due vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro le 12 del 26 settembre e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail.
Scritto da La Redazione