Sembra ieri, ma Novara Jazz è già arrivato alla quattordicesima edizione. Il programma anche quest’anno è sterminato, ma la direzione artistica e il coraggio nelle scelte – ormai abbastanza universalmente riconosciute – sono una sicurezza. Così anche quest’anno è possibile andare alla ricerca di incontri inediti, o quasi, come Enrico Rava & Louis Moholo che giovedì 1 giugno si ritrovano a quarant’anni da The forest and the zoo, oppure Gianluca Petrella, Alexander Hawkins e Giovanni Guidi che venerdì 2 giugno vanno in scena con un quartetto pensato per l’occasione. Ma anche splendidi outsider del jazz italiano – Dinamitri Jazz Folklore – ed europeo – Binker & Moses -, il melting pot sonoro e culturale di Gordon Grdina’s Haram, sospesi tra tradizione araba e Canada contemporaneo (al loro esordio sulle scene italiane), e il jazz funk di Idris Ackamoor & The Pyramids. E poi brunch, tramonti, sperimentazioni, dj set e jazz ovunque: nelle strade della città, nei parchi, nelle ville e nei cascinali della provincia, persino sotto la cupola di San Gaudenzio, simbolo indiscusso di Novara. Quattro settimane per un festival che continua a crescere e a stupire. Nel nome dell’improvvisazione.