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In piazza e agli angoli delle strade con la loro musica: ma chi sono i buskers?

Nelle piazze e agli angoli delle strade gli artisti di strada lottano tra burocrazia e diritto di esibirsi

Scritto da Martina Di Iorio il 24 gennaio 2018
Aggiornato il 9 febbraio 2018

Li trovi nelle piazze, all’interno dei parchi, agli angoli delle strade e sotto la metropolitana. I buskers sono gli artisti di strada, uomini e donne che decidono di condividere la propria arte – che essa sia musicale o di altra natura – con il pubblico in modo gratuito e soprattutto instaurando un rapporto diretto senza le barriere del palco. Spaventosi per molti, nullafacenti per altri, i buskers – termine inglese che deriva dallo spagnolo buscar quindi ottenere – è una pratica artistica legata alla richiesta di una libera offerta che in Italia non viene spesso riconosciuta. A differenza di altri paesi come l’Inghilterra dove il movimento è forte e regolato da leggi chiare e precise, qui ancora si punta l’accento sulla questua e ogni città di cui si occupa il suolo ha una regolamentazione diversa. Poveri buskers, che devono fare i conti in ogni spostamento – perché si sa girano per le piazze e le strade di tutta Italia – con normative diverse. E molto spesso essere vittime di sgomberi e burocrazia senza senso. Ma per fortuna anche qui nel Bel Paese non manca chi riconosce questa espressione di libertà, che porta fuori dai palazzi, dai teatri a volte poco accessibili e dai Forum, la voglia di suonare, cantare e stare in condivisione con il pubblico.

Ferrara Buskers
Ferrara Buskers

Molti infatti sono i festival e le manifestazioni che hanno il merito di mettere insieme questi artisti e creare dei veri e propri circuiti dove poter godere di questa arte: dal Ferrara Buskers al Festival degli artisti di Strada di Ostuni, passando per il progetto Strad@perta Milano – una piattaforma che favorisce gli spettacoli e tutela gli artisti. Che poi molto spesso la qualità della performance nulla a che invidiare alle forme più tradizionali di spettacolo: tanti sono i ragazzi che iniziano in questa maniera e, al contrario, tanti sono gli artisti già di fama che scelgono la strada come punto di contatto con il pubblico. Una pratica che merita più dignità e che supportiamo in ongi suo aspetto. Perché c’è un buskers in ognuno di noi.