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Il non-compleanno di RCdCViva: “Radio Città del Capo nei fatti ha smesso di esistere”

Un gruppo di contestatori tra autori ed (ex) voci festeggia la “vera” RCdC contro l'editore e la nuova direzione

Scritto da La Redazione il 10 ottobre 2017

Il 12 ottobre avrebbe dovuto essere il trentennale di Radio Città del Capo. Avrebbe dovuto ma non sarà, perché ‘quella radio’ ha smesso nei fatti di esistere”. Così parte il comunicato del gruppo RCdCViva, ovvero un gruppo di autori e voci (alcuni ancora dietro i microfoni) in collisione con l’editore e la nuova direzione di Radio Città del Capo.
Molte le voci storiche della radio che hanno abbandonato la barca nell’ultimo anno, a partire da Michele Pompei che il 25 gennaio scorso annunciava a tutti il suo addio così:

«Radio Città del Capo – ci ha raccontato il portavoce del gruppo, Moreno Mari, meglio conosciuto come Morra – ha perso la forte identità di libertà e indipendenza che l’aveva caratterizzata dalla sua nascita. Il passaggio ad una proprietà che lavora in vari settori e che non ha come scopo principale quello di fare l’editore ne ha progressivamente depauperato le potenzialità, prima latitando,e poi intervenendo in modo drastico senza prendere in considerazione professionalità e le esperienze che hanno dato nel corso dei decenni grande credibilità e seguito all’emittente. Tutto questo è accaduto negando un corretto confronto con chi si trovava in disaccordo sulle scelte fatte, impedendo a chi cercava nelle sedi dovute di fermare questa deriva di interagire, mettendolo progressivamente da parte, in alcuni casi allontanandolo o facendo in modo che si allontanasse».

RCdCViva esce così allo scoperto e si presenta con un non-compleanno che sarà festeggiato giovedì 12 ottobre presso la Libreria Trame tra dj set e interventi video. Del gruppo oltre a Moreno Mari, fanno parte anche Nicoletta Maldini, Jonathan Clancy, Caterina De Feo, Francesco Strazzari, Alarico Mantovani, Alberto Simoni, Massimiliano Zani, Enzo Baruffaldi e Federico Pirozzi.

«Dopo la tragica scomparsa di Piero Santi e la successiva fuoriuscita della direttrice Giusi Marcante, approdata nell’ufficio stampa del sindaco, ci siamo trovati – dice Morra – di fronte ad una radio che aveva perso tutte le sue professionalità di riferimento. Altri sono poi andati via, persone che potevano comunque essere sostituite attraverso una rielaborazione che avrebbe dovuto coinvolgerci tutti.
Questo ha comportato l’impossibilità di avere con la città un rapporto basato sulle conoscenze e gli interessi da sempre ramificati e radicati.
Per fare un esempio pratico eclatante si potrebbe parlare della scelta da parte del direttore, oggettivamente sfiduciato in assemblea qualche mese fa da più di 20 tra lavoratori e volontari, di non sostituire il responsabile musicale (Francesco Locane, ndi), figura per noi che detta i tempi dell’emissione radiofonica, e di lasciare questo ruolo vacante, con le conseguenze che tutti possono ascoltare».

«RCdCViva – conclude – cerca di rimettere al centro quelle che dovrebbe essere le parole d’ordine di una radio libera e indipendente come è sempre stata Radio Città del Capo, lontana dal potere e vicina alla città che amiamo, creativa, solidale e capace ancora di lottare. Per questo proponiamo di continuare il nostro percorso aggregando altre persone e realtà che già ci seguono interessati.
La radio è il mezzo che tutti noi vogliamo ancora sperimentare e dove crediamo di aver ancora molto da raccontare e da far sentire. Ci interesserebbe poi sviluppare altre forme associative per essere presenti in città a vari livelli e con varie competenze.»