Corrado Bonfanti è nato a Milano il 25/02/1971 ed è il proprietario del Bar Cuore, uno dei locali che hanno fatto la storia della Milano di notte e hanno posto le basi solide perché la città diventasse una delle capitali mondiali del bere.
Lo conosciamo da… troppo, ma sicuramente una delle prime volte ci ha servito da bere al bancone del Cuore con Tucci. Poi forse siamo finiti al Plastic tutti insieme, ma chi può dirlo con esattezza? Ed è per questo che domenica 20 marzo dalle 2:15 alle 3:15 troverete Corrado e Tucci insieme al bancone del Plastic per la maratona dei barman di Zero Design Festival. Prima, però, passate anche alla chiacchierata che abbiamo organizzato sul bere bene di notte. Ne abbiamo parlato con Corrado in questa intervista in cui ci racconta gli inizi e i suoi nuovi progetti.
ZERO – Come e perché hai iniziato a lavorare al bancone?
Corrado Bonfanti – Ho iniziato a 17 anni pensando che non fosse un vero lavoro, guadagnavo soldi divertendomi.
Chi è stato il tuo maestro?
Ne ho avuti due in realtà, Massimo Betti che mi ha insegnato la meccanica del bere e Marco De Padova che mi ha introdotto all’arte dell’accoglienza e della gestione.
Qual è il primo drink che hai preparato? Com’era?
Whisky sour, lo ricordo perché Massimo mi tirava calci negli stinchi se lo facevo male.
Puoi raccontarci la tua esperienza professionale?
Troppo lunga.
Ultimamente hai aperto anche un ristorante vegetariano, il MAM, e so che hai molti progetti che si stanno realizzando. Puoi parlarcene?
Abbiamo aperto il MAM 4 mesi fa con Maddalena Monti e Veronica Pecorini. Il ristorante è la conclusione del format Milano Amore Mio in cui ci occupiamo di accoglienza a 360°: affittiamo appartamenti a breve termine e ora stiamo iniziando a ragionare sulla conversione di un hotel a Milano e l’apertura di diversi punti vendita nella città.
Com’è la linea del bar?
La linea la decidono i tuoi clienti e i loro gusti.
Quali sono i prodotti ai quali non rinunceresti mai? Puoi stilarci una classifica delle 10 bottiglie con cui ti piace lavorare nella miscelazione?
Calle 23 come tequila, Biancosarti, Campari, Stock Cherry, Green Mark per la vodka, Giffard, Jameson whisky, birra Corona, il gin del The Botanical Club.
Per Zero Design Festival ti abbiamo chiesto di partecipare alla chiacchierata sulla possibilità di bere bene di notte, nei club e nelle discoteche. Molti a Milano stanno lavorando in questa direzione, migliorando pulizia, bottigliere, ghiaccio e bicchieri. Altri ancora cercano di proporre drink molto difficili (dal Sazerac al Martini per fare due nomi). Come la vedi? È un progetto fattibile?
Io da bevitore seguo questa linea da anni, non amo essere una fabbrica di mal di testa.
Che cocktail preparerai al bancone del Plastic per Zero Design Festival?
Cocktail Mam ovviamente: tequila, spremuta pompelmo rosa, spremuta di melograno, scorza di pompelmo e grani di melograno.
Qual è l’oggetto a cui non rinunceresti mai mentre lavori, che hai scelto per la mostra “Bar Tools/Cose da bar” che stiamo allestendo alla galleria Plasma del Plastic?
Lo zaino Suca che contiene i miei attrezzi, ho iniziato a produrlo per scherzo e ora ne vendo a centinaia.
É un periodo parecchio favorevole per il mondo dei bar e dei barman a Milano: aprono sempre più locali, alcuni anche di qualità. Qual è il tuo punto di vista? Li frequenti? Quali frequenti? Ti piacciono?
Ne ho frequentati tanti, ora se ho una serata libera sto a casa.
Quali sono i ristoranti di Milano che frequenti?
Il mio è il bolognese, Giordano
Che città consiglieresti per un weekend dedicato al bere bene? Perché?
Parigi per le bolle; ma Milano non ha nulla da invidiare su questo argomento.
Tu cosa bevi di solito?
Tequila e champagne.
Bevi tutti i giorni? Cosa significa per te bere responsabilmente?
Bere responsabilmente significa non mettere in difficoltà te stesso e chi ti sta vicino. Purtroppo spesso il bere diventa un modo per annullarsi.
E qualora avessi esagerato, qual è il rimedio per riprendersi da una sbronza?
Come mi ha insegnato Marco de Padova, io direi una Fanta a cui ci aggiungo un Malox!